OMICIDIO AL BACINO N. 2

Un’indagine genovese del commissario Foscari

 

Nato nella primavera del 2020, durante la fase più dura del lock down, questo poliziesco racconta, ancora, un intricato caso di cui è protagonista il commissario Foscari, già apparso ne precedente “Il pappagallo rosso”. Stavolta la vicenda si svolge in una Genova splendida e crepuscolare, fredda e dura. L’indagine si rivela da subito difficile e, sulle prime, coinvolge un cargo svedese che si trova al bacino n. 2 per lavori di carenaggio, un membro dell’equipaggio, un tedesco a nome Heinz Meyer, trovato impiccato a una gru poco lontana, tre singolari libri ritrovati nella sua cabina, lettura davvero insolita per un semplice stivatore e altri. A poco a poco, al commissario e ai suoi collaboratori, si svelerà un mondo insospettabile, creduto scomparso, appartenuto al passato. Irrompe la Seconda Guerra Mondiale, con il suo carico di dolore e di orrore. Torneranno sulla scena alcuni dei suoi protagonisti – in quegli anni feroci criminali – rifugiati dapprima nella città ligure e, poi, in molti casi, attraverso una rete di complicità, imbarcatisi alla volta dell’America Latina. Così a grandi linee, l’intreccio del nuovo lavoro, che ha inizio il 23 febbraio 1960 e termine alcuni mesi più tardi, prima dei “fatti di Genova” e dei “ragazzi dalla maglietta a strisce”. Sandro Antonini, studioso dell’età contemporanea, autore di numerose pubblicazioni in campo storico, nella sua più che ventennale attività, ha compiuto talvolta una digressione in campo letterario. Questo è infatti il suo quinto romanzo. Senza naturalmente dimenticare l’attività di storico; una nuova ricerca, infatti, uscirà nel prossimo autunno.

 

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