GRANATO
NESOSILICATO DI ELEMENTI DIVERSI
CRISTALLIZZA NEL SISTEMA CUBICO
FORMULA CHIMICA: Ca
3 Fe2 (Si, 04)3  (la formula chimica segnalata corrisponde alla varietà andradite)
PESO SPECIFICO: 3,2-4,5
DUREZZA: 6,5-8
COLORE: INCOLORE, GIALLO, VERDE, ROSSO, MARRONE
LUCENTEZZA: VITREA

Stupendo cristallo di granato rosso
(Monte Bomba).

Si tratta di un nome generico che viene dato a un gruppo di silicati di diversi elementi: alluminio, ferro, calcio, cromo, titanio, manganese, magnesio, ecc. L'abito prevalente è quello del rombododecaedro; più rare sono le forme più complesse che conferiscono un aspetto tondeggiante. I migliori esemplari sono usati in gioielleria, quelli scadenti si utilizzano ridotti in polvere come abrasivo. Per le sue varietà cromatiche e per la grossezza dei cristalli che a volte tappezzano intere fessure, è uno dei minerali più belli e ricercati. In Val Petronio abbiamo soltanto poche varietà che dovrebbero appartenere quasi tutte al gruppo dell'andradite; i cristalli sono piccoli, mediamente sui due millimetri e soltanto in casi eccezionali si è osservato qualche cristallo isolato di oltre cinque millimetri. Le colorazioni presenti vanno dal rarissimo verde, al giallo molto comune, al rosso estremamente raro; in casi eccezionali ne sono stati trovati di jalini, più raramente assumono colore latteo o marrone scuro. I siti di ritrovamento più importanti sono le frane dei monti Brana e Ciazze in prossimità dell'alveo del rio Bargonasco, gli affioramenti lungo il tracciato della strada interamente incisa nella serpentina che dalla località Bargonasco porta a Bargone, affioramenti in prossimità del paese di Bargone, il versante sud del monte Fucisa e tutto il letto del rio Figallo; più raramente il rio Gavotino e il versante nord del monte Croce dei Tozzi. A volte il granato è incorporato in vene di calcite; in questo caso è necessario un trattamento con HCl diluito per evidenziarlo. Estremamente rari sono i granati jalini, presenti in un piccolo affioramento di diabase presso la località Nansola in una curiosa paragenesi di pumpellyite, epidoto e altre specie non bene identificate.
Recentemente è stato avviato uno studio specifico sulla presenza di questo minerale nel Tigullio Orientale; a conclusione di una serie di accurate ricerche è stato messo in evidenza la presenza del granato in varie località del comprensorio. Affioramenti sono stati localizzati nelle serpentine di Campegli (in cristallini giallognoli oppure jalini, in associazione a rutilo oppure come incrostazioni su cristalli prismatici di probabile prehnite in località Oua di Bargone, e inoltre in corrispondenza delle rodingiti della Costa Piccina e delle Rocche Negre nei pressi del rio San Paolo, in una interessantissima paragenesi a cabasite.

Bellissimo cristallo di granato di un vivo colore giallo, miniera di Libiola

Eccezionali esemplari provengono da diverse altre zone, anche dalla opposta sponda del Petronio, in un mosaico di colori che vanno dal verde smeraldo, al giallo oro al rosso, al marrone scuro, ed a tutta una serie cromatica intermedia compreso gli incolori ed i bianco latte. Le paragenesi più frequenti sono con diopside e pirite; più raramente con pirrotina e magnetite e solo eccezionalmente con titanite. Tra gli altri sono stati rinvenuti anche un elemento nativo di colore grigio chiaro ed un aggregato di cristalli raggiati di colore rosso vivo con lucentezza micaea. Le rocce interessate sono sempre le rodingiti, le serpentine ed un diabase; l'abito più frequente in queste località è il rombododecaedro; vi sono però anche altre forme, come quelle a cristalli curiosamente allungati o cubici. Dato il susseguirsi di continue nuove segnalazioni, che rendono difficile tenere aggiornato un elenco sulle località dove questa specie è nota, in questa sede non vengono segnalate molte località intermedie, che saranno oggetto di una specifica comunicazione riguardante la sua presenza e diffusione nel complesso ofiolitico delle valli del Petronio e Gromolo,  Graveglia ed alta Val di Vara (tra l'altro non escludo siano presenti in Val Petronio anche granati classificabili come grossularia).