ZIRCONE NESOSILICATO DI
ZIRCONIO CRISTALLIZZA NEL SISTEMA TETRAGONALE FORMULA CHIMICA: Zr Si
O4 PESO SPECIFICO: 4,7 DUREZZA: 7,5 COLORE:
INCOLORE, ROSSO, BRUNO LUCENTEZZA: ADAMANTINA
|
Piccolo X di zircone
incolore,
varietà gemma (Rio Gavottino). |
E un componente accessorio di molte rocce eruttive e
metamorfiche che trova largo impiego sia in gemmologia sia in campo
industriale. Il primo ritrovamento ligure fu effettuato in corrispondenza
del rio Gavotino, su massi di rodingite evidenziati durante i lavori di
sbancamento dell'autostra da Genova a Livorno. Lo zircone si presenta
quasi sempre con il classico abito a prisma tetragonale prevalentemente
tozzo terminato alle due estremità da due piramidi: a volte si hanno
esemplari dove il prisma manca completamente, più raramente si sono
osservati cristalli con le facce del prisma molto sviluppato. E sempre
incorporato nella roccia e non supera mai i dieci millimetri. Il colore
dei cristalli è variabile: rari sono quelli incolori, più comuni sono
quelli color rosso mattone opaco. Interessanti sono poi gli esemplari che
sulla frattura fresca della bianca rodingite si presentano di un bel
colore rosso rubino. Questi cristalli, esposti alla luce, dopo qualche
minuto diventano di uno sgradevole colore marrone e perdono la loro
brillantezza, salvo poi recuperarla parzialmente se chiusi per lungo tempo
in un contenitore completamente al buio. Si ritiene che la causa di questo
curioso fenomeno sia dovuto ad alcuni elementi contenuti come impurità nel
reticolo cristallino. Una analisi chimica ha confermato in esso la
presenza di elementi radioattivi (uranio e torio) di altri appartenenti al
gruppo delle terre rare, quali ytterbio, europio, lantanio, cerio, ecc.,
nonché di yttrio e scandio. In rari casi sono stati osservati dei
cristalli che esposti a radiazioni ultraviolette ad onda lunga, presentano
il fenomeno della luminescenza in un debole colore giallognolo. Alcuni
cristalli di colore marrone opaco, le cui caratteristiche morfologiche
sono simili a quelle dello zircone, sono stati osservati assai raramente
in una rodingite nei pressi di Campegli; mancano tuttavia studi che ne
diano una attribuzione più
precisa. |