QUARZO
Presente ovunque e in diversi tipi di rocce e certamente il minerale più comune di tutta la vallata motivo per il quale è impossibile segnalare tutte le località note. Le migliori cristallizzazioni sono legate a rocce di origine magmatica (diabasi). In questi litotipi vennero trovati degli esemplari eccezionali di dimensioni centimetriche a monte Loreto, sia nelle gallerie cfhe in vari affioramenti, alcuni dei quali evidenziati dai lavori di sbancamento delle cavi ivi presenti. Il quarzo è stato osservato in paragenesi di centimetrici cristalli di calcopirite che occupavano intere druse; molte volte si presenta in aggregati a riccio oppure in associazione a calcite, epidoto, pirite. In casi eccezionali è stato trovato in cristalli sciolti nelle litoclasi riempite da una sostanza argillosa. Generalmente è incolore o biancastro, soltanto in casi rari è stato osservato un debole colore verdastro. Nella ex cava di Campegli durante i lavori di sbancamento, vennero allo scoperto degli esemplari stupendi in paragenesi di epidoto e bissolite; pezzi simili ma con cristalli decisamente più piccoli, sono stati osservati in un affioramento sulla strada che da Bargone sale al monte Bocco. In entrambe le località sono presenti cristalli di un marcato colore verdastro.
È presente inoltre nella ex
miniera di Sant'Elena presso Campegli, in curiose
formazioni di cristalli di colore latteo, a volte tappezzati da una
infinità di piccoli cristalli delle varie specie mineralogiche presenti
nei suoi interessantissimi litotipi (gabbri). Sempre nei gabbri è
segnalato in località Vasca, in cristalli che sono più larghi che
lunghi. Negli argilloscisti evidenziati dai lavori di perforazione del
traforo di Velva in rari casi è stato trovato in aggregati di
sottilissimi cristallini molto allungati che tappezzano una venetta di
calcite compatta e le conferiscono un aspetto filamentoso. Nei diaspri è
presente in cristalli, generalmente piccoli, a volte rossastri per
inclusione di ossidi di ferro, in paragenesi di calcite e anatasio, più
raramente in paragenesi di albite e adularia (miniere dei Tre Monti). caso era stato scambiato per una zeolite, avendo una struttura raggiata con colore rossastro simile alla mordenite. Questi strani esemplari sono stati caratterizzati presso l'Università di Genova.
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