CALCOPIRITE In masse compatte è il costituente principale di tutto il complesso minerario cuprifero della Val Petronio; contiene il 34% di rame. Per molti anni queste mineralizzazioni sono state oggetto di coltivazione; ai nostri giorni i siti minerari, ritenuti non più economicamente sfruttabili, versano in stato di totale abbandono. Il minerale cristallizzato è la specie più ricercata della vallata. Eleganti cristalli di diversi centimetri, che i minatori chìamavano "zappe" per il caratteristico abito rappresentato da un bisfenoide tetragonale che vagamente ricorda la forma dell'omonimo attrezzo agricolo, accompagnano centimetrici cristalli di quarzo molte volte impiantati su di esso. Questi esemplari sono di ineguagliabile bellezza, e quindi molto ricercati nonostante l'inattività delle miniere; qualche discreto esemplare si può ancora rinvenire nella cava di pietrisco di monte Loreto e nelle vicine gallerie dislocate a diverse altitudini. Altri cristalli di calcopirite, qualcuno di notevoli dimensioni, però con un abito diverso dal precedente, si osservarono nei periodi di attività delle miniere della Gallinara. Anche in questa zona, con un po' di fortuna, frugando nella vecchia discarca, è possibile recuperare qualche esemplare molte volte in avanzato processo di alterazione. Più recentemente la calcopirite in cristalli, in un curioso abito molto appiattito, è stata osservata trattando con HC1 alcune vene di calcite immerse nei gabbri della vecchia miniera di Campegli.
Recenti studi eseguiti presso l'Università di Genova su alcuni cristalliaghiformi in associazione a curiose lamine con evidenti striature, provenienti dal rio Gavotino, hanno reso nota per la Val Petronio la presenza di calcopirite in un abito aghiforme che è decisamente insolito. |