ANGELO
STAGNARO
|
Angelo Stagnaro,
presso la Prefettura di Genova,
dopo aver ricevuto il Cavalierato della
Repubblica. |
è nato il 12 Agosto del 1940 a Casarza Ligure, dove
tuttora risiede.
Iniziò la raccolta dei minerali all'età di otto anni.
Nel 1956, per insorti problemi famigliari, interruppe gli studi, per
avviarsi all'attività lavorativa, presso i Cantieri Navali di Riva
Trigoso.
Per quasi due decenni, nel limitato tempo libero a
sua disposizione, si dedicò contemporaneamente
all'esercizio venatorio e alla ricerca dei minerali. Le nuove leggi,
che dai primi anni '70 disciplinarono in modo restrittivo
l'esercizio venatorio, lo stimolarono ad abbandonare questa
attività per dedicarsi completamente alla ricerca dei minerali.
Nel 1978 dette avvio, con successo, ad uno studio
specifico, che si protrasse per oltre un
decennio, sui minerali di titanio nel Levante Ligure, trattandone i
risultati in diverse pubblicazioni del Notiziario Ligure di
Mineralogia e nei Quaderni del Circolo Ricreativo Aziendale della
Fincantieri.
Nei primi anni '80, visitò numerosi giacimenti di
minerali, siti in altre regioni, privilegiando quelli uraniferi
dell'Italia Settentrionale.
Nel 1982 fondò il Museo Parma Gemma, intitolato a sua
madre, che venne inaugurato nel 1984 alla presenza di
Mons
G.B. Pardini, già
Vescovo di Jesi. Ha messo gratuitamente
a disposizione del pubblico, non soltanto l'intera abitazione, ma
anche tutto il materiale raccolto e catalogato, con proprie
risorse finanziarie, per far in modo che le visite
fossero gratuite ed alla portata di tutti; per questo nel 1989 venne
iscritto all'Albo d'Oro della Mineralogia Europea, con una
cerimonia che si svolse al Palazzo dello Sport di Riccione.
Attrasse intorno al Museo diversi ricercatori che con
entusiasmo, per oltre un decennio,
vi hanno svolto disinteressatamente attività di guida, mettendo a
disposizione un innumerevole numero di ore, per dare assistenza ai
numerosi visitatori.
Nel 1989 interruppe le ricerche sul titanio, per
occuparsi di alcuni giacimenti liguri di
minerali di terre rare, cromo, e
granato, poi programmò un triennio di studi orientato su
alcuni minerali di nickel, ampliando il territorio di ricerca
all'alta Valle del Taro e quella del Ceno.
Nei primi anni '90, conseguentemente ad alcune
interessanti offerte di reperti, si fece promotore della
realizzazione di un grande museo, costruendo oltre 400 vetrine
espositive, ma il suo sogno
svanì nel nulla per svariati motivi, quando ormai l'opera era quasi
conclusa.
Scrisse molti articoli sui notiziari di mineralogia
ed una ventina di libri, corredati da moltissime foto, sia di
paesaggi che di cristalli dalla morfologia insolita, molti dei quali
non ancora studiati.
La maggior parte di questi scritti sono tuttora
inediti, non avendo egli trovato un sostegno finanziario adeguato
per la pubblicazione.
Nel 2000 pubblicò, con la
collaborazione di altri autori, il primo volume al quale seguì un
secondo nel 2002, che tratta dei minerali di Maissana e Varese
Ligure. In questi anni di intense ricerche, accompagnate da attività
culturale e di divulgazione, Angelo Stagnaro, si occupò di
valorizzare soprattutto quei territori dell'Appennino Ligure /
Emiliano poco o nulla conosciuti al mondo della mineralogia; ha
scattato decine di migliaia di diapositive di minerali e foto
naturalistiche che ha illustrato con conferenze, per circa un
trentennio, nelle piazze e nelle scuole di grandi e piccoli paesi.
In questo trentennio di ricerche e di attività incessanti sono state
segnalate ad opera sua oltre cinquecento nuove località dell'
Appennino dove sono presenti minerali interessanti; oltre
cinquecento sono anche le proiezioni di diapositive e commenti
esplicativi tenute nelle Province di Genova, La Spezia, Parma e
Carrara.
A lui, ed allo staff dell'istituzione museale, in
questi anni si sono rivolti diversi Enti Pubblici, Assessori ed
Amministrazioni Comunali, Comunità Montane, Istituti Scolastici e
studenti di ogni ordine e grado, comprese Università, Enti Parco,
Musei e studiosi di varie materie e competenze, ai quali, nei limiti
delle proprie conoscenze, non ha mai negato un'entusiasta e
coinvolgente collaborazione.
Attualmente, oltre all'attività di ricercatore, che è orientata ad
uno studio specifico sulle sostanze radioattive naturali e visto che
non è stato possibile realizzare un adeguato museo secondo i suoi
desideri, si sta occupando di dare una decorosa sistemazione alle
migliaia di appunti e di scritti e di salvare quanto raccolto con la
pubblicazione di libri, onde evitare che il suo patrimonio, frutto
di impegnative e faticose ricerche, vada completamente perduto.
Nel 2003, gli è stato assegnato il
per la promozione della ricerca storica,
archeologica, geologica ed etnografica in Liguria.
Ha ottenuto un riconoscimento
dalla Federazione Europea di Mineralogia e Paleotologia del LIVRE
D’OR de la Mineralogie et Palèontologie Europèenne durante una
cerimonia che si è svolta al palazzo dello Sport di Riccione.
Instancabile ricercatore e divulgatore della
mineralogia, sia a livello scolastico che nel privato, per
l'attività svolta soprattutto in campo sociale, nel 1997 gli è stata
conferita l'Onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica
Italiana. |