Scrive mons. Giustiniani: «Bargone con circa cento fuochi. Villa
assai amena sia per la copia di bestiami, sia per li vari frutti e per il
mele». (1)
Ed oggi si può riconfermare, a questo Borgo — già ricordato nel
Medioevo col nome di « Agro Briagontino » — la fama di cui godeva
nel XVI sec. Le sue arie sono pure e delicate. La frutta (pesche e fragole) è resa qui, per l'abbondanza delle acque e la natura manganesifera
della terra, più che in qualsiasi altro luogo della Vallata del Petronio,
doviziosa e fragrante.
Ma di questo luogo, anche in tempi più recenti, sono state scritte
note lusinghiere: « Bargone di Casarza Ligure, ameno e pittoresco villaggio dell'Appennino, a oltre 500 metri sul mare, sorriso da un cielo incantevole, ricco di pure fonti e di campi lussureggianti ». (2)
Una prima memoria della località — « In Monte Bargonasco » — la rintracciamo nel già citato atto del 1038 riportato a pag. 753 del Registro della Curia Arcivescovile di Genova. Mentre nel toponimo « Barcusino », dello stesso atto, riconosciamo la località « Barche », un isolato tuttora esistente, che sorge appena al di sopra della Costa di Bargone.
Il primo sacerdote di questa frazione, del quale si conosca il nome,
è prete Rainerio il quale — molestato nel possesso dei suoi beni, da certi
« Cagelio e Tedisio da Maisana », ed altri — si rivolse al papa Gregorio IX che, con suo breve del 18 Luglio 1229, indirizzato al canonico genovese Guglielmo di Rivarolo, intervenne a rendergli giustizia.
La Chiesa di Bargone, dedicata a S. Martino, consta di tré navate
la prima delle quali, la centrale, fu edificata tra il 1518 e il 1566. « Nel
1644 il Rettore Gio. Andrea Roscelli la allungò costruendole il coro verso
levante ». Le altre due navate furono costruite, quella a settentrione, nel
1746, e quella a sud, nel 1758, per altri nel 1760.
Il Manoscritto del Rocca conferma la data del 1644 per l'allungamento della Chiesa ma fissa nel 1648 la costruzione del coro e della navata dell'Evangelo.
« La Chiesa — totalmente rinnovata, come rileva il Rocca — fu consacrata il 3 Maggio 1801 dal Chiavarese Mons. Gian Luca Solari, Vescovo di Brugnato, con beneplacito dell'Arc. Lercari ».
Benché i Remondini siano di diverso avviso, risulta che a Bargone,
fin verso il XVII sec., esistessero due parrocchie. Infatti Mons. Bossio,
nel 1582, in occasione della sua visita pastorale accertò la presenza della:
— ecclesia Parochialis S. Martini Bargoni
e della:
— ecclesia S. Mariae Bargoni alias parochialis.
Anche il Ferretto ci conferma « che alla fine del secolo XIII, faceano
ancora parte della Pieve di S. Stefano del Ponte le Rettorie di... S. Martino e S. Maria di Bargone ». (3)
Dette Chiese, però, il 5 Giugno 1566, vennero dichiarate « perpetuo
unitae » dal Pontefice S. Pio V.
La più antica Chiesa del Borgo sembra essere quella di S. Maria della
quale, il 17 Ottobre 1248 era rettore il canonico Oberto. Tale Chiesa, esiste tuttora, sotto il titolo di S. Maria in Riparia, ed è adibita a sede del
locale Oratorio.
« Un atto del 15 Agosto 1223, è stipulato in Villa Bargoni
ante ecclesiam Sancte Marie ». (4)
Della Chiesa di S. Martino — presente nell'estimo del 1387 — si hanno invece memorie che risalgono agli anni 1215 - 1224 - 1225. Ma « già un atto del 2 Settembre 1211 ci rivela — senza indicarcene il relativo titolo — l'esistenza di una «ecclesia bargoni ». (5)
Il Ferretto localizza a Bargone la località « Vennali » o « Vinelli »
(cui accenna anche il 1° Registro della Curia Arcivescovile di Genova) dove le cronache segnalano fosse officiata — fin dal 1012 — una cappella
sacra a S. Martino.(6)
Della località « Costa » — che sorge a nord-ovest di Bargone — abbiamo trovato una memoria negli atti del Not. Salmone (Atti S.L.S.P.,
Vol. 36, pag. 466), sotto la data del 20 Luglio 1226: « Guglielmo da
Bargone del qm. Musso riceve lire sei per dote della sposa Verdina,
figlia dei coniugi Ermellina e Guglielmo Noione, da Bargone ». Tale dote
era infatti assicurata sopra una terra posta in « Sigestro in villa de bargono
ad costam ».
Bargone rimase sempre sotto la giurisdizione della Diocesi di Genova
e, dalla sua costituzione, sotto quella di Chiavari.
Nel 1888 Bargone contava 650 abitanti. Benché semplice Rettoria, per speciale concessione dell'Arcivescovo Giuseppe Saporiti, ebbe il privilegio di compiere, dal 20 Marzo 1753, la benedizione del Fonte il Sabato Santo..
Secondo la testimonianza del Notare Raffaele di Bargone, questo Borgo, fornì sempre alla Chiesa numerosi ed ottimi reggitori d'anime.
« Nei tempi a noi più vicini (1888) — scrivono i Remondini — si conosce il moderno Roscelli Giuseppe parroco in patria dal 1879, al quale volentieri associamo l'Agostino Roscelli qual fondatore delle Suore Immacolatine il quale nel 1876 aperse sul territorio di S. Zita propria casa al Conservatorio con
Collegio e scuole femminili, le quali già si diffondono in val di Polcevera, e nelle gemine riviere ». (7)
Don Agostino Roscelli nacque a Bargone il 27 Luglio 1818 e morì a Genova il 7 Maggio 1902 ed è stato canonizzato da Papa Giovanni Paolo II il 10 giugno 2001.
San Agostino Roscelli è il protettore della Val Petronio.
Bargone celebra, con particolare solennità, la festa di N.S. Assunta, di cui conserva, nella parrocchiale, una pregevole statua dello scultore Drago.
In località « Reccio » sorge il mausoleo in cui riposano le spoglie del giornalista-scrittore Umberto Fracchia, fondatore delle riviste « Lirica » e « La Fiera Letteraria ». Fracchia, nativo di Lucca, amò Bargone, ove visse e ambientò la sua narrativa malinconica, detta così « crepuscolare », perché
fornisce una visione piuttosto desolata e umiliata della vita, come suo luogo d'origine.
Questa frazione è patria dello scrittore Alfredo Obertello che Giacomo Prampolini - nel Vol. VI pag. 522 della sua «Storia Universale della Letteratura » - annovera fra i maggiori anglicisti viventi.
Com'è noto la frazione, fino al 1797, appartenne al Municipio di Sestri Levante.
Da una pubblicazione di Francoise Robin (Sestri Levante, un bourg de la Ligurie génoise au XV6 siede, pag. 110) apprendiamo che la « Villa de Bargone », nel catasto del 20 luglio 1467, essendo, dopo il capoluogo della Podesteria, il centro più popolato e importante del sestrese, era quella che versava
all'erario della Repubblica — sul ruolo delle imposte dirette noto come « gabella possessionum », con le sue 103 persone e 72 case censite — la quota di « avaria » più elevata rispetto alle altre « Ville ».
Il Borgo, all'epoca precitata, apparteneva al « Terziere di S. Giovanni » che comprendeva dieci Ville e cioè: Ponte, Carmelo, Ginestra, Fossalupara, Sara, Verici, Masasco, Casarza, S. Giovanni, Bargone.
Agli altri due « Terzieri » della Podesteria appartenevano rispettivamente:
— a quello del « Borgo »: Sestri, Sorlana, Trigoso;
— a quello di «S. Vittoria»: Rovereto, Libiola, Montedomenico, S. Quilico, Monasterio, Loto, Statale, Arzeno, Cassagna.'Nascio.
(1) A. GIUSTINIANI, Annali etc., Voi. I, Op. cit,, pag .94.
(2) DAVID ARDITO, Vw umile prete di ieri, Genova, 1935, pag. 12.
(3) Atti S.L.S.P., Voi. XXXIX, Op. cit, pag. 738.
(4) Atti S.L.S.P., Voi. XXXIX, Op. cit., pag. 748.
(5) Atti S.L.S.P., Voi. XXXIX, Op. cit., pag, 748,
(6) Atti S.L.S.P., Voi. XXXIX, Op. cit., pag. 748.
(7) M. e A. REMONDINI, Parrocchie etc.. Regione Sesta, Op. cit., pagg. 197—205.
da: Il Tigullio e l'Alpe Adra, di D.Roscelli, Editrice Liguria,1976, pag. 255