Massasco è antichissimo.
Il Belgrano spiega per Massasco le parole iuxta montem in Navasco, che si trovano nel diploma dell'anno 774, a favore del monastero di Bobbio. È anche nominato in un documento di Ottone II dell'anno 981.
Nel Marzo 1031 era posto nel territorio di Sestri, in finiza sigestrina.
Ivi aveva beni la Chiesa di Genova, che a metà del secolo XII riscuoteva da detta Valle ogni anno tre barlettas di vino e sei focacce.
È ricordato in atti del 29 aprile 1175 e del 24 marzo 1186 riguardanti le decime che spettavano all'Arcivescovo di Genova Ugone, il quale con il secondo atto fa una concessione delle medesime decime, eccettuate quelle in Massasco ed in Frascati: «excepto quod habemus in Mazascho et Frascario ».
Il 2 gennaio 1248 e il 12 aprile 1252 le famiglie Caligepalio e Maggiolo avevano terre nella villa di Massasco confinanti con le terre della chiesa di santa Maria di Massasco.
II 25 marzo 1273 Giovannina, moglie di Guglielmo Alpicella, dona all'ospedale di Prè una casa presso la Chiesa di S. Maria di Massasco.
Dal 12 febbraio 1300 al 15 luglio 1311 prete Oberto fu ministro di s. Maria di Massasco, ed è il ministro che nell'Ottava di Pentecoste del 1311 fu presente al Sinodo celebrato in Genova dall'arc. Porchetto Spinola.
S.Maria di Massasco |
Il 2 luglio 1354 era parroco di Massasco prete Gerardo.
La Chiesa di S. Maria di Massasco nel 1360 pagò la sua quota per il card. Egidio Albornoz. L'Ecclesia de Mazascho e elencata nel «Catalogo delle chiese e dei monasteri della diocesi di Genova » compilato nel 1387 in occasione dell'imposizione delta tassa straordinaria sulle chiese ed altri luoghi pii dell'arcivescovado di Genova, onde
sopperire alle spese da cui si trovava aggravate Urbano VI in conseguenza di guerre e di scismi. risulta /tassata per 2 soldi (= lire italiane 5,28).
Il 5 dicembre 1413 Pileo De Marini, arcivescovo di Genova, attesa la prolungata infermità del rettore di Massasco, dava a reggere la parrocchia al rettore di s. Saturnino di Moneglia.
Fu in antico una figliale di santo Stefano del Ponte in Sestri Levante, con la quale rimase in rapporti fino al 1413. Poi succedettero altri cambiamenti e Massasco passo a far parte della Pieve di Castiglione Chiavarese e per conseguenza della diocesi di Brugnato.
Fu sottoposta all'Abbazia di san Fruttuoso di Capodimonte (Portofino) nella stessa condizione di Missano e di Campegli; dipendenza che esisteva ancora alla data dell'estimo (1451),_La collazione del beneficio
spettava al detto Abate e la sola cura d'anime al Vescovo di Brugnato»: « De his habemus solam curam animarum, quia collatio spectat ad Abbatem» dice l'estimo.
«La chiesa, ricostruita in data imprecisabile, serba qualche elemento di strutture romaniche. Si ha incerta notizia d'una lapide, gia murata nella chiesa, attestante una rinnovazione dell'edificio, forse del 1219.
Nella sacristia si conserva un bassorilievo altomedioevale, le cui figure sono designate dalla leggenda : «Serena serpens griphus», seguita dal motto: «Nec prospera te allevent, nec aversa te conturbent» (1).
Il 15 gennaio 1483 Antonio Valletaro, vescovo di Brugnato, unì la chiesa dei santi Giorgio ed Elena di Campegli alla rettoria di Massasco, eleggendo prete Leonardo di Massasco, il quale a sua volta il 17 maggio 1487 chiedeva di permutare le due parrocchie unite con Paolo Federici, rettore di ,S. Maurizio di Pogliasca.
Prima della permuta di parrocchie, avvenuta nel 1519, fra 1'Arcivescovo di Genova ed il Vescovo di Brugnato, Massasco torno alla diocesi di Genova e vi rimase fino al 1892, nel quale anno fu annoverata fra le parrocchie costituenti la nuova diocesi di Chiavari. Ora si trova nel Comune di Gasarza Ligure.
(1) U. FORMENTINI, Brugnato, pag. 36; A.FERRETTO, I primordi e lo sviluppo del Cristianesimo in Liguria in Atti della Società Ligure di Storia Patria, vol. XXXIX
(da BRUGNATO Città abbaziale e vescovile di Placido Tomaini - Unione Arti grafiche Città di Castello - 1957)