Giornalista laureato in Scienze politiche, è nato a Ortelle (Lecce) nel 1933. E’ autore di vari racconti pubblicati su “Il Rosone” e su altri periodici a partire dal 1980 e di due romanzi: “L’Eroe Antico”, segnalato dalla Giuria del Premio Stresa 1980, e “Poppiti” (Il Rosone, 1996). Ha pubblicato ricerche di storia locale sul Bollettino della “Società Pavese di Storia Patria” (1992, 1998, 1999). Collabora con riviste di gastronomia e cucina ed aderisce all’Associazione Stampa Agroalimentare. Ha pubblicato “Erbe e malerbe in cucina” (SIPIEL, 1987), il “Glossario dei termini gastronomici, compresi i vocaboli dialettali, stranieri e gergali”, annesso al volume “I grandi menu della tradizione gastronomica italiana” (Idea Libri, 1998), “Il Peperoncino” (Idea Libri, 1999) e “La Cucina del Sud” (Capone, 2000), “A tavola con don Camillo e Peppone” (Idea Libri, ottobre 2000); “Il libro degli ortaggi e delle verdure selvatiche” (Idea Libri, marzo 2001), scritto assieme a suo fratello Antonio; “La Cucina del Salento” (Capone Editore, luglio 2002), “Ricette raccontate – Lombardia” (Idea Libri, settembre 2002), e i ciottoli “Intervista a Sergio Stagnaro” (2002), “U prebuggiùn de Tregosa” (2003), “Pan & cunpanêgu” (2004), "Apicio a Trigoso - Il mare" (2006) e "I alimenti conservè" (2009) (Circolo Acli Trigoso). Ha lasciato la vita terrena il 9 gennaio 2013.
Domenica 24 Marzo 2013 Giorgio sarà ricordato nella S. Messa delle ore 10 in S. Sabina.
Caro Marco,
in questo periodo mi costa molto dolore scrivere di Giorgio, che per me è
stato un secondo fratello, più che un cognato. Sono certo che tu scriverai righe
significative nel solco che hai tracciato nella mail che noi abbiamo apprezzato
e Giorgio leggerà volentieri "nel giusto ozio dei cieli".
Giorgio era un uomo dalla saggezza antica, ricevuta in eredità dai suoi
ottimi avi, contadini pugliesi, fatta propria e portata dentro di sé per tutta
la vita nella memoria - non nel ricordo sempre incerto e indefinito -della sua
adorata Puglia.
Giornalista, scrittore di romanzi, di libri di cucina - uno dei quali dedicato
alla cucina in G. Guareschi (che stimava molto, come tu sai!) e di saggi sulla
Storia di Villanterio nell'Ottocento, ha saputo conservare purissimo l'amore per
la terra di Puglia, dove era nato, e per il nostro pianeta, ferito ogni giorno
di più mortalmente dall'egoismo umano. Mi disse un giorno di aver coinvolto
autorità locali per imporre a chi costruiva nuove case, la raccolta e la
conservazione dell'acqua piovana. Un progetto - rimasto tale - nella cui
utilità credeva fermamente!
Giorgio si era impegnato a farmi pubblicare - presso un tipografo pavese suo
amico - il mio primo libro,
"Nuovi Aspetti di Semeiotica Medica",
che mi fu suggerito dal mio Maestro di Vita, Prof Alfredo Obertello, che da
"contadino" di Bargone, aveva capito le qualità religiose, morali e culturali
di Giorgio.
Come potrei dimenticare i suoi saggi consigli sulla condotta migliore da seguire
nella divulgazione della Semeiotica Biofisica Quantistica, nei cui confronti
voleva venisse conservato sempre il dubbio, che sprona a conservarsi umili, a
migliorare le proprie teorie scientifiche, a frenare entusiasmi eccessivi nella
propria opera, ma senza tarpare le ali, necessarie per compiere voli spericolati
e a sfidare l'Ignoto.
Di Giorgio conserverò negli occhi, nel cuore e nella mente, la gioia, con
difficoltà frenata, quando gli comunicai che due miei articoli a Febbraio 2013
usciranno su due famose
peer-reviews
statunitensi,
sulla Prevenzione Primaria del cancro e, rispettivamente, del
diabete mellito tipo 2, due epidemie in continuo aumento. E' stata l'ultima
lezione di Vita impartitami da Giorgio e che conserverò nello scrigno di oggetti
veramente preziosi.
Un abbraccio
Sergio