E’ con grande
piacere che ho accolto l’invito dell’autore a scrivere una breve
prefazione a questo libro che unisce, con il filo intrecciato della
storia, la nascita della nave in Cantiere all’ultimo suo viaggio.
Qui da noi la nave nasce e muove i suoi
primi passi con le prove in mare, poi dopo la consegna spesso se ne
perde la traccia.
E ben sappiamo che invece, proprio dopo
la consegna, la nave inizia la sua vera storia, a volte fortunata e
ricca di emozioni a volte invece piena solamente di avversità non
solo per se stessa ma anche per le persone imbarcate.
Il cantiere e il paese di Riva Trigoso
conoscono e vivono la storia di ogni costruzione con la sua
complessa organizzazione e con gli immancabili problemi ma quello
che rimane impresso nella memoria è da sempre il varo piuttosto.
Questo accade in particolare per la nostra realtà, che non
disponendo di un porto o almeno di una banchina protetta, si vede
costretta, a varo eseguito, a finire l’allestimento presso un altro
stabilimento della società allontanando dal paese la fase di
completamento della nave. In passato si consegnava la nave a Genova,
da molti anni ormai si fa riferimento al cantiere del Muggiano.
Oggi il varo per
scorrimento su scalo inclinato, che ha caratterizzato Riva Trigoso
fino al 2004, indimenticabile quello della Portaerei Cavour alla
presenza del Presidente Ciampi, non è più in uso, sorpassato ormai
dalla più semplice e meno costosa traslazione su chiatta tramite
carrelli autolivellanti.
Questa modifica tecnica, fondamentale per il cantiere, ha reso il
varo meno affascinante ma non per questo meno importante per la vita
della nave e per il paese che vive intorno al Cantiere. Il varo, in
fondo, rimane pur sempre un’occasione da non perdere.
Ben venga quindi un libro che partendo da dove
noi terminiamo, racconta, in modo brillante, la vita di molte navi
nate a Riva Trigoso.
In certi casi si tratta di navi che
hanno ormai fatto il loro tempo, che hanno vissuto prima della
seconda guerra mondiale o che in essa hanno servito con onore.
Altre sono molto vicine temporalmente e
ne abbiamo un chiaro ricordo anche noi che il Cantiere lo stiamo
vivendo in questi anni.
Due parole anche per il Circolo Scurpena
che ormai da qualche anno organizza una mostra fotografica sulle
navi del Cantiere; che continui su questa strada per diffondere la
storia e la vita del nostro Stabilimento.
Concludo ricordando all’autore che di
navi di cui parlare ce ne sono ancora molte nella più che centenaria
storia del Cantiere; che sia di spinta per un secondo libro.
Dott. Ferdinando
Tognini
Direttore Stabilimento Fincantieri - Cantieri Navali Italiani
Stabilimento di Riva Trigoso