TRIGOSO E LA SUA PARROCCHIA
Il cammino millenario della fede
di
Egidio Banti
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"i
ciottoli"
44
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Volendo rappresentare come in un grande
affresco i quasi millecinquecento anni di storia della comunità
parrocchiale di Trigoso, viene da immaginare un dipinto con una
duplice visione prospettica. Anzitutto, un grande sfondo a tinte
forti, raffigurante il cammino dei popoli, e della Chiesa in
particolare, lungo quel complesso periodo: un percorso simbolico
nel quale, attorno a Trigoso, si vedono comparire personaggi e
vicende di grande spessore, dalla presenza dei Bizantini,
impegnati nella guerra gotica per la difesa della cultura e
della civiltà imperiale, alle incursioni saracene ed ai
viaggiatori delle antiche strade europee, che dall’antichità al
medioevo si andavano intrecciando e popolando di mercanti, di
soldati e di pellegrini. Ed ancora le signorie rinascimentali,
ad iniziare dalla “Superba” Repubblica di Genova, sino al
succedersi degli stati moderni, e così via. In primo piano,
invece, vediamo comparire, ripetute nel corso dei secoli, scene
di vita minuta e quotidiana della comunità trigosina: uomini,
donne, anziani e bambini stretti intorno ai loro parroci,
rettori e poi arcipreti, attenti all’incalzare delle novità ma
legati sempre alle proprie tradizioni, comprese quelle più
antiche. E’ dall’intreccio delle due prospettive, mai separate
tra di loro, che nasce il racconto contenuto nelle pagine che
seguono. Racconto dunque che è europeo e mediterraneo da un
lato, ma anche domestico e quasi lirico dall’altro, con i tanti
problemi della vita di tutti i giorni, ma anche con una capacità
non trascurabile di affrontarli e di risolverli.
Il nostro testo ha al suo centro due grandi
personaggi della storia della Chiesa: il cardinale Ottobono dei
Fieschi, poi (per poche settimane) papa Adriano V, e il giovane
vescovo di Brugnato Filippo Sauli, appassionato studioso dei
classici greci, sulle orme della strada segnata dal papa
sarzanese Niccolò V Parentucelli, ma anche sapiente diplomatico
e personaggio chiave della vita vaticana di cinquecento anni fa.
Ottobono volle esaltare quella che a fine Duecento era già
un’antica presenza dei Fieschi a Trigoso con l’istituzione di
un’abbazia e di un “ospitale” per pellegrini ad essa collegato.
Sauli, a sua volta, volle beneficiare la piccola e montuosa
diocesi brugnatese, a lui affidata, con il territorio più ricco
e salubre del Sestrese. Ma lo vediamo esitare, e poi quasi
fermarsi in punta di piedi proprio di fronte a Trigoso, cioè
alla terra prediletta della famiglia Fieschi, rinunciando a
portarla con sé nella nuova diocesi – come invece accadrà
qualche decennio dopo – quasi per un doveroso omaggio alla
famiglia, i Fieschi, che con Trigoso aveva stretto legami non
effimeri. La storia è sempre storia di uomini e di donne, di
famiglie, di personaggi singoli, ma è anche storia di fenomeni
sociali, di identità composite, di segni di tempi nuovi che si
affacciano all’orizzonte. La storia di Trigoso, forse più ancora
che di altre comunità liguri, è appunto questo: una duplice,
intrecciata prospettiva che rende significativo e bello
l’affresco dei secoli.
Molto si svolge attorno alla chiesa di Santa
Sabina, una santa ben poco presente altrove nell’Italia
settentrionale, e di cui quindi i trigosini potevano e possono
vantare la devozione con orgoglio non malcelato: perché è una
devozione che parla anch’essa di secoli, di viaggi, di
contaminazioni di culture e di popoli. Come del resto la
devozione a San Gottardo, subentrata più tardi nel medioevo, e
quella per la Madonna del Rosario, simbolo della resistenza
contro le incursioni corsare, i lutti e i dolori che ne
derivavano. Con la chiesa vediamo comparire, oltre a numerosi
importanti vescovi, i parroci, uomini spesso colti e capaci, ma
appartenenti a famiglie del popolo, in perenne difficoltà, come
si direbbe oggi, a sbarcare il lunario e a combinare l’accordo
di tutti, ma pronti sempre a dire la loro e, soprattutto, a
difendere gli interessi e la storia della comunità loro
affidata. Anche quando si manifestano dei contrasti, come per la
travagliata vicenda del distacco del territorio di Riva, i
documenti ci parlano sempre di sacerdoti fortemente legati alla
Chiesa locale. E capaci, anche talora nella sconfitta, di
segnare il punto, sapendo che prima o poi la storia fa
giustizia. Quella storia, insieme grande e modesta, che – sia
pure sommariamente – abbiamo cercato qui di raccontare, in
omaggio a tante persone che nel corso dei secoli ne hanno
scritto le pagine con la loro vita, nell’auspicio che
i semi gettati nel passato ancora riescano, in tempi nuovi e
mai facili, a fruttificare.
Lungi pertanto dal potersi considerare –
anche per la scarsità di documenti probatori relativi ai tempi
più antichi – un testo esaustivo e risolutivo, e rimandando a
possibili ulteriori sviluppi della ricerca che ne è alla base,
le pagine che seguono intendono rappresentare il tentativo di
aprire uno squarcio il più possibile chiarificatore su vicende
storiche a volte dimenticate o comunque poco conosciute.
L’auspicio è che ciò possa costituire – nell’ambito della
prestigiosa collezione dei
Ciottoli, che già nel loro nome rimandano a quel sagrato
parrocchiale che idealmente costituisce un legame fortissimo tra
la chiesa e il borgo – un contributo utile di conoscenza e,
perché no ?, di impegno civile e sociale in grado di non
disperdere una tradizione preziosa ed importante della comunità
trigosina.
Dopo due rinvii in Gennaio, a causa del Covid 19, finalmente
Venerdì 23 luglio 2021 sul
Sagrato Chiesa di S. Sabina in Trigoso (Sestri Levante)
è stato presentato il ciottolo n. 44: "Trigoso e
la sua Parrocchia, il cammino millenario delle fade"
del Prof. Egidio Banti.
Dopo il saluto del Parroco Don Enzo Frisino e l'introduzione di Marco Bo
il Prof. Banti ha saputo con grande maestria rendere la serata piacevole
e interessante sotto tutti gli aspetti.
Numerosi anche gli interventi dei presenti stimolati dal
racconto dell’autore che ancora una volta lo hanno potuto
apprezzare come grande oratore e storico.
Banti ha saputo coinvolgere tutti con i suoi aneddoti e la
padronanza storica dell’argomento raccontata con affettuosità.
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