LA SOPPRESSIONE DELLA CONFRATERNITA DEL ROSARIO DURANTE IL PERIODO NAPOLEONICO
di

Forse non tutti sanno che dal 1805 al 1814 la Liguria fu incorporata nell’impero francese, e suddivisa in tre province chiamate dipartimenti. A sua volta ogni dipartimento era diviso in circondari (arrondissements), questi in cantoni(cantons) i quali
erano ulteriormente divisi in comuni (mairies).
Trigoso quindi si trovava nel comune di Sestri Levante, cantone di Sestri levante, circondario di Chiavari, dipartimento degli Appennini con capoluogo Chiavari.
L’amministrazione napoleonica ebbe nei confronti della chiesa un atteggiamento sempre conflittuale. Non le sfuggiva certo, l’importanza che essa aveva per la popolazione come guida spirituale e l’autonomia che godeva dal punto di vista economico frutto di antiche
facilitazioni. Il succedersi di leggi e di atti che riguardavano l’argomento presupponevano sì un tentativo di modernizzazione di strutture rimaste ancorate ai disposti del concilio tridentino, ma sostanzialmente miravano al controllo politico ed economico della stessa.
In quest’ottica vennero modificate anche le strutture delle parrocchie con la creazione delle fabbricerie, un istituto collegiale laicale nei membri e nel conferimento del mandato, controllato politicamente, ma soprattutto economicamente, dall’amministrazione
statale.
Nel mezzo di questo conflitto vennero a trovarsi le confraternite liguri e tra queste la Confraternita del S. Rosario di Trigoso.
Vediamo dunque lo svolgersi dei fatti.
Il primo marzo 1811 il Consigliere di Prefettura facente funzioni di Prefetto, Vinzoni su sollecitazioni che venivano da parte del Ministro del Culto a Parigi, emanava un decreto, il n° 210, in cui veniva intimato che si applicassero nel
dipartimento vari decreti imperiali, tra i quali quello del 30 dicembre 1809 che disponeva: “…. i beni immobili ed immobili di tutte le confraternite ed oratori sono riuniti alle fabbriche ossia masserie delle parrocchie rispettive”.
Il tempo già trascorso dall’emanazione del decreto imperiale a quello prefettizio, un anno ed oltre, veniva solertemente recuperato dal Maire di Sestri Levante, Gio Domenico Bertarelli che si recava il 14 marzo di buona mattina nella
chiesa di S. Sabina a Trigoso per redigere, presenti il parroco Don Antonio Danovaro ed i signori Stagnaro Antonio fu Antonio e Emanuele Carniglia fu Gio Batta, il verbale di soppressione della “compagnia del Rosario” ed il passaggio di tutti i suoi beni alla masseria della chiesa.
Lo Stagnaro ed il Carniglia presenti in quanto Priori della Confraternita elencarono al sindaco Bertarelli minuziosamente “i beni mobili ed immobili” della stessa, risultando poi decaduti per effetto del verbale stesso, ma risultando allo
stesso tempo anche massari della fabbriceria, possiamo immaginare che essendo molto devoti alla madonna del Rosario come tutti i trigosani, non abbiano messo in atto tutte le disposizioni di controllo dei conti e gli adempimenti restrittivi che la legge prescriveva.
Dall’elenco risultante dal verbale, scopriamo così che la Confraternita a quel tempo era in possesso di una statua della Madonna del Rosario col Bambino in legno, corredata di due corone d’argento, due rosari, mazzi di fiori per finimenti e
una cassa di legno per la suddetta, ad uso processione con quattro bracci di ferro.
Inoltre aveva ceri in numero di 46, un libro per le iscrizioni dei “fratelli”, un brogliaccio per le spese, denaro contante in cassa per lire genovesi cinque, soldi sei, denari otto diligentemente trasformati in franchi francesi quattro e
centesimi quarantatre.
Aveva poi il possesso di una terra “posta sotto la chiesa” data in conduzione a tale Ventura Giovanni per la somma annua di cinquanta lire genovesi pari a franchi quarantuno, centesimi sessantasei e dodicesimi otto!
Sul conduttore gravava l’obbligo per un vecchio legato sulla terra di far celebrare una messa ogni sabato dell’anno ed ogni prima domenica del mese.
Il verbale chiuso con la forma dei presenti, escluso lo Stagnaro dichiaratosi illetterato, concludeva temporaneamente la storia della gloriosa Confraternita del Rosario di Trigoso, ma da lì a poco tempo le cambiate situazioni politiche con la
fine della dominazione francese, ed il ritorno della Liguria all’antica Repubblica di Genova e successivamente al Regno di Sardegna avrebbero permesso agli abitanti dell’antico borgo di riprendere le loro antiche tradizioni di fede e devozione.
 |
Inventario della Confraternita |
Verbale
L’anno Mille otto Cento Undeci li quattordeci del mese di Marzo alle ore dieci astronomiche di Mattina nella sala Cannonicale di S.Sabina di Trigoso, Diocesi di Bugnato, Comune di Sestri a Le-vante,
Dipartimento degli Apennini………….......…
Noi Gio Domenico Bertarelli Maire della detta Comune di Sestri a Levante, unitamente al M.to R.do Antonio Danovaro paroco della Chiesa Parochiale di S.Sabina di Trigoso di questa predetta comune…………………………………………................……....…
In esecuzione dell’ Art. II del Decreto del Sig. Prefetto del Dipartimento degli Apennini, che riguarda la soppressione di tutte le Amministrazioni, Confraternite ed Oratori esistenti nel detto Dipartimento, del quale è stata fatta lettura, dattato lo stesso dal
giorno Primo di questo corrente mese di Marzo; ci siamo trasportati in detta Cannonica, presenti li Sig.ri Antonio Stagnaro fu Antonio ed Emmanuelle Carniglia fu Gio Batta due fra li Sig.ri amministrati della Compagnia del Santis.mo Rosario, et ad in tempo Massari della fabbrica della detta Chiesa Parrocchiale di S.Sabina di Trigoso, e previa
la dichiarazione che la deta Compagnia, resta da questo momento soppressa, ed abolita in esecuzione dell’Imperiale Decreto del trenta Dicembre anno Mille otto cento nove, abbiamo Inti-mato alli pred.ti Sig.ri Stagnaro e Carniglia nella loro qualità di Amministratori e Priori della Compagnia del Santissimo Rosario di doverci presentare tutti li
beni mobili, ed immobili, titoli di credito, e scritture unitamente a tutto ciò, che possa appartenere a detta Compagnia, dei quali beni, tanto mobili, ed immobili titoli di credito e scritture, ne ammettiamo al Possesso la fabbrica della Chiesa e per essa li suoi Amministratori….
Ci sono stati a tutto effetto presentati dai pred.ti Sig.ri Stagnaro e Carniglia, come di beni di D.ta Compagnia gli oggetti sotto descritti.
- Una Immagine di legno sotto il titolo della Vergine del Rosario esistente nella Chiesa uni-tamente a due Mazzi di fiori, e due Rosari et un Bambino nelle braccia della Vergine….................................…..
- Corona Argento, una per la Vergine e la seconda per il bambino…………………................................
- Cassa di legno ad uso delle Processioni per riporvi pred.ta Immagine con suo fnimento di fiori.……..
- N° quattro Braccia di ferro per la D.ta Cassa……………………………….....................……………..
- Cere n° 46…………………………………………………………………..................………………....
- Un libro dove sono le Ascrizioni dei fratelli………………………………………...................……..…
- Altro di poche paggine dell’Introito e Spese dal quale risulta a tutto questo presente giorno il Restante in cassa di £ 5.6.8 sive lire cinque soldi sei denari otto genovesi facienti quella di franchi quattro c.mi quarantatré…………………………….................................................................……….
- Terra posta sotto la Chiesa in conduzione di Giovanni ventura per l’annua pigione di lire cinquanta genovesi facenti la somma di fr. Quarantuno, c.mi sessantasei e dodicesimi otto…..............................
Quali beni, ed effetti, denari sonanti, libri e scritture titoli di credito appartenenti alla sud.ta Compagnia si sono passati alli stessi Sig.ri Stagnaro e Carniglia nella loro qualità di massari della fabbrica della Chiesa qui presenti ,
e che li confessano…………………………………......................…..
Indi previa la Dichiarazione, che li suddetti Sig.ri Stagnaro e Carniglia nella loro qualità di Priori della detta Compagnia del Rosario hanno fatta di non avere, e possedere alcun altro bene ne mobile ne immobile, e di non aver occultato
alcuna cosa appartenente alla stessa……...................................……....
Il presente processo verbale, è stato chiuso con la firma di Noi Maire, del R.do Parroco Rettore, e dei sudetti S.ri Stagnaro e Carniglia nella rispettiva loro qualità di Priori della D.ta sopressa Compagnia, come di Massari, ovvero operai
della fabbrica della Chiesa Parrocchiale anzi.ta, meno però il Stagnaro si è dichiarato illetterato…………………..................................................................................................…..
Soggiungendo, che sopra l’Art. 8 Terra posta sotto la Chiesa vi è il carrico della celebrazione d’una Messa in ogni sabato dell’anno, ed altra in Prima Domenica del mese, e così……….....................….....…
Gio Dom.co Bertarelli Maire
Francesco Danovaro Parroco di Trigoso
Emanuelle Carniglia Massaro
................................................................................................
1811 a 14 marzo
Inventario de beni mobilie immobili della Compagnia del Rosario di Trigoso
Una terra di detta compagnia condotta in pigione da Giovanni Ventura
per l’annua pigione di………..........................…………………………………………………….…… £ 50
Una Immagine di legno nella Chiesa sotto il titolo del Rosario con due mazzi di fiori e vari rosari
Due Corone argento di spetanza però del quom Erasmo Carniglia già Rettore di detta parochia
Cassa di legno ad uso delle processioni per l’ansideta immagine con suo finimento di fiori e più quatro braci di ferro
N° 46 Cere rotte
N° 1 Libro dove sono le ascrizioni dei Confratelli
Oltre a poche pagine dell’Introito e Spese
Introito fino a detto giorno……………………………..........................………......……………£. 12.15.18
Spese come sopra……………………………………………........................…....……………£. 12.10.11.4
In cassa restante £. 00.05. 6. 8
Presente il R.mo Paroco ed il Sig. Maire
Antonio Stagnaro fu Antonio illetterato
Emanuelle Carniglia fu Gio Batta letterato
Obblighi Messa in ogni sabbato dell’anno )
In ogni P.ma domenica del mese ) legato dell’arciprete Ferro
Il verbale è stato trascritto letteralmente.
|