Nonostante la
minaccia di pioggia, con nuvoloni spinti dallo scirocco, che ha
costretto per motivi di sicurezza tecnica, ma anche di sicurezza
per spettatori e attori, ad allestire un vero e proprio teatro
al coperto nella suggestiva cornice della chiesa parrocchiale di
Santa Sabina, il pubblico che ha assistito all'ultima tappa
(speriamo ultima soltanto per questa stagione) della messa in
scena dell'atto unico di Mario Dentone "UNA NOTTE DA PAPA" ("ciottolo"
n. 4 della nostra collana) è stato numeroso e particolarmente
partecipe delle emozioni che per tutta la durata dello
spettacolo hanno riempito le navate e le colonne dello
straordinario teatro improvvisato.
Non è
certamente una scoperta l'importanza letteraria del teatro di
Dentone, ormai studiato anche in sedi universitarie fra corsi
monografici e tesi di laurea, e neppure è una scoperta la
bravura scenica di un attore e regista come Roberto Tomaello,
direttore del teatro Ateneo di Genova, che da anni peraltro
collabora con testi di Dentone, e che ha interpretato il
cardinale Ottobono Fieschi (poi Adriano V) da Trigoso con una
intensità e una scioltezza insieme che raramente si è vista
negli ultimi tempi sulle scene, e non solo locali. Ma è stata
una grande sorpresa, invece, la bravura degli altri interpreti,
Claudio Rossi e suo figlio Federico, rispettivamente Santo e suo
figlio Andrea, pescatori, di Valentina Orani, la monaca
pellegrina Elena che accompagna Ottobono, e di Orietta Muzio e
suo figlio Pietro, ovvero donna Chiara, domestica di casa Fieschi e, appunto, anche in scena, suo figlio, Tommaso, ferito
dal cavallo
del padrone, troppo nobile per i suoi dispetti.
Tutti attori,
questi, mai prima sulle scene, se si eccettua qualche
performance di Claudio Rossi, sia pure in altri ambiti scenici.
In particolare Valentina Orani, giovane studentessa, e Orietta
Muzio,
casalinga e madre di due figli, davvero prese dalla vita
quotidiana di casa, eppure preparate in questi mesi da Tomaello
con maestria, sì, pazienza, diciamo mestiere, ma per parte loro
certamente con una genuinità e disponibilità scenica, che hanno
davvero commosso e stupito positivamente la
platea.
Gli applausi,
dopo un'ora e mezza di silenzio assoluto, quasi un'apnea magica
che Tomaello ha saputo tenere con la sua straordinaria
interpretazione, sono stati spontanei e duraturi, da parte di
chiunque, religiosi (don Enzo Frisino e mons. Pino Bacigalupo)
autorità (l'assessore alla cultura Valentina Ghio che ha voluto
sostenere la serata), e bambini e adulti, tutti commossi
davvero, ed entusiasti, segno che il teatro arriva a tutti,
quando si fa semplicità ed emozione.
Abiti
di scena, elementi scenografici, immagini: Maria Grazia Rebuzzi
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Si sa che Adriano V fu eletto papa dopo brevissimo
conclave, in Laterano a Roma, precisamente l'11 luglio 1276, e guidò
la chiesa fino al 18 agosto 1276, ovvero per soli trentotto giorni
("un mese e poco più prova' io come / pesa il gran manto a chi
dal fango il guarda, / che piuma sembran tutte l'altre some"). |