10 ottobre 2007 Benvenuto Cellini è forse lo scultore da me più amato. Geniale, violentemente collerico, oscillò fra Firenze, Roma, Parigi. Fu apprezzato da tutti i sovrani dell’epoca e con tutti entrò in conflitto. Talora fu immensamente superbo, talaltra spudoratamente servizievole, onde ottenere qualche suo tornaconto. Varie volte incarcerato, per trame politiche a lui sfavorevoli, ma anche per la sua feroce violenza, soffrì la costrizione in modo esacerbato, e, quando il suo spirito e il suo corpo furono liberi, ci diede capolavori di una forza e una raffinatezza insuperabili, come questo Perseo.
|
venerdì 13
giugno
|