Con i suoi rintocchi, il concerto campanario di Santa Sabina in Trigoso scandisce ormai da molti anni le numerose vicende della vita parrocchiale e religiosa. La fabbrica dell’attuale torre campanaria ebbe inizio nel 1647 e, come risulta dai libri di cronaca parrocchiale, vi fu un lungo elenco di benefattori che contribuirono alla realizzazione del campanile; sempre nello stesso anno, i massari acquistarono una corda “per la campana”, per una spesa di £ 1,23. Qualche anno più tardi, nel 1655 fu aggiunta la “campana grossa” ed anche in questo caso, ci furono fedeli che, di propria volontà, si tassarono per dotare la torre comunitaria del campanone: sempre sui registri parrocchiali risulta che, per mezzo di tale azione, i donatori furono esentati dal pagamento delle tasse. Delle vecchie campane non rimane traccia, ma rimane l’ipotesi che il loro bronzo sia finito nella fossa di fusione delle nuove. L’attuale concerto è formato da cinque campane, realizzate in quattro fusioni:
Questa è una campana “della tempesta”, poiché presenta l’iscrizione “A FULGURE ET TEMPESTATE LIBERA NOS DOMINE”, presa dalle preghiere recitate durante le processioni rogatorie, ed in passato suonata durante i nubifragi con lo scopo di salvare il raccolto. E’ palese il fatto che, anche i caratteri di detta iscrizione, appaiono del medesimo stile di quelli utilizzati dai fratelli Boero nelle loro fusioni;
Questa campana insieme con la seconda, erano state confiscate durante la Seconda Guerra Mondiale per motivi bellici, e recuperate nell’orto dei frati di viale Tappani di Chiavari dall’arciprete Cafferata, dopo due anni di ricerche; tali campane, a causa delle operazioni di smontaggio/rimontaggio, carico e scarico sono state leggermente danneggiate e presentano l’orlo particolarmente sbeccato.
Il suono del concerto campanario di Santa Sabina è regolato attualmente da un impianto elettrico opera della ditta Cav. Federico Terrile di Recco, in cui sono registrate, oltre a lodi religiose, le tradizionali suonate festive e funebri locali, come se fossero eseguite direttamente dal campanaro; tuttavia permane sempre la possibilità di suono manuale attraverso un impianto a “cordette”, con cui si possono eseguire i classici motivi liguri da una persona seduta che aziona i batacchi con catenelle legate a mani, piedi e avambraccio. |