Don G.B. Chiappe
l'arciprete di Trigoso |
Lina
la mamma |
GIOVANNINO
GUARESCHI |
Augusto
il papà |
Elena Castagnola
"Lenin" |
Filomena
la nonna |
GUARESCHI NOSTRO BABBO
Domenica 11 gennaio
2009 è stato inaugurato a Trigoso, sulla facciata
della canonica della chiesa di Santa Sabina, il quadro
realizzato
da Maria Letizia Maschio dell’Istituto d’Arte di Chiavari e
raffigurante la serena istantanea di un “mondo piccolo”. Qui, tra
stradine e acciottolati, Giovannino
Guareschi
soggiornò negli anni 1912 e 1913 con
la madre Lina Maghenzani e la nonna Filomena. Era
il tempo delle vacanze ed era occasione per riunire la famiglia in
quanto il babbo, Primo Augusto, lavorava a Casarza Ligure nella
ditta Trafilerie e Laminatoi di Metalli. Nel dipinto in acrilico su
compensato da mare, i volti dei personaggi sono stati ripresi da
antiche fotografie “formato Gabinetto”. Nel gruppo appaiono l’allora
arciprete don Giovanni Battista Chiappe, mamma Lina, il piccolo
Guareschi, il babbo, Elena Castagnola
detta Lenìn, nipote e perpetua del parroco, la nonna.
Nel corso della breve
cerimonia sono intervenuti
Marco Bo
per il circolo Acli S.Sabina e presidente provinciale delle Acli, il
sindaco di Sestri Levante Andrea Lavarello, i figli dello scrittore
Carlotta e Alberto, la stessa pittrice Maria Letizia Maschio, il
parroco don Enzo
Frisino, l’onorevole Gabriella Mondello e il
vescovo diocesano mons. Alberto Tanasini che ha poi benedetto il
quadro. Tutti hanno sottolineato il valore e la grande umanità dello
scrittore, il legame, stretto a quattro cinque anni, con un piccolo
mondo quale poteva essere, ed è, quello di Trigoso. In particolare,
il sindaco Lavarello ha sottolineato la capacità che Guareschi ha
avuto nel descrivere e valorizzare due culture popolari contrapposte
ma capaci alla fine di risolvere i problemi; l’onorevole Mondello ha
posto l’accento su valori assoluti quali la serenità e la pace che
emergono leggendo le storie del grande fiume; il vescovo ha ribadito
che la parrocchia di don Camillo e del parrocchiano Peppone è un
puntino che si muove verso ogni latitudine, arricchito proprio dalla
profonda umanità dello scrittore che mai abbandona
i suoi personaggi perché li vede mossi
da uno spirito evangelico.
Dopo la cerimonia ufficiale, alla quale hanno preso parte, tra gli
altri, il capitano dei carabinieri Fabio Benincasa, l’assessore
Valentina Ghio, il governatore del Castello Mino Sanguineti e
diversi dirigenti Acli, il Coro Segesta ha tenuto un applauditissimo
concerto all’interno della chiesa parrocchiale.
L’affetto che Trigoso
nutre per Giovannino Guareschi è forse unico perché la comunità sa
interpretare non solo l’essenza del
“Mondo Piccolo”, la saga di Don Camillo
e Peppone, ma tutta la narrativa dello scrittore della Bassa. E’ un
mondo su cui
ogni tanto bisogna dare un’occhiata per
vedere come stanno andando le cose. Come si è potuto constatare
ieri, non è soltanto Fontanelle di Roccabianca, Marore o Roncole
Verdi, la pianura dove nebbia, gelo e sole estivo picchiano che è un
piacere. “Mondo Piccolo” o piccolo mondo è’ anche questa frazione
sestrese appiccicata tra la collina e il mare. Ciò che conta
veramente, in tutti i “Mondo Piccolo” dell’universo, è il cuore di
chi li vive.