SANT'AGOSTINO ROSCELLI

1818 - 1902
Fondatore delle Suore dell'Immacolata

O Dio,
che in sant'Agostino, sacerdote,
ci hai dato un modello di umiltà e di povertà,
concedi anche a noi,
te ne preghiamo,
di servirti nei fratelli con gioia e sincera
generosità di Cuore.
Donaci,
per sua intercessione,
il soccorso delle grazie
Che con viva fede imploriamo.
Per Cristo nostro Signore.
                                                 Amen

PROTETTORE DELLA VAL PETRONIO


SINTESI BIOGRAFICA

818  27 luglio. Agostino Roscelli nasce a Bargone di Casarza Ligure da Domenico e da Maria Gianelli.
1835 Si trasferisce a Genova per iniziare gli studi preparatori al Seminario di Via Porta degli Archi.
1846 19 settembre. Viene ordinato Sacerdote.
1847 È addetto, come Curato, alla Parrocchia di San Martino d'AIbaro.
1860 Si stabilisce al'Istituto Artigianelli in Via Mura di Santa Chiara, come coadiutore di Don Montebruno
1864 Apre la prima Casa Laboratorio per ragazze in Via Colombo, 5.
1868 Apre la seconda Casa Laboratorio, sempre per ragazze, in Via Lanieri.
1872 Si iscrive alla Compagnia della Misericordia per l'assistenza ai carcerati e ai condannati a morte.
1874 Inizia l'attività di Cappellano presso il Brefotrofio in Via Gropallo.
1876 15 ottobre. Fonda l'Istituto delle Suore dell'Immacolata in Via Volturno, 5.
1896 Lascia ogni attività perché completamente cieco.
1898 Sì trasferisce nella Casa Generalizia di Via Lavinia.
1902 7 maggio. Muore santamente.
1995 7 maggio. È beatificato da Giovanni Paolo.
2001 10 giugno: È canonizzato da Giovanni Paolo.

Statua processionale di sant'Agostino Roscelli
Chiesa di San Martino - Bargone


IL CONFESSORE SANTO

Lo squallore di tante desolanti situazioni, la gravità di tanti problemi senza possibili soluzioni e, soprattutto, lo smarrimento di tante coscienze abbastanza sensibili al male per non sentirne tutto l'opprimente peso ma troppo indifese per poterlo combattere, al suo confessionale trovano, immancabilmente, ove riversarsi per essere accolti e sofferti da quell'uomo scelto da Dio quale strumento di luce, di speranza e di salvezza.

L'APOSTOLO DEGLI EMARGINATI
Non sempre è indispensabile, per essere partecipi di una realtà, agire come elementi determinanti o incidere con la forza delle proprie iniziative sul corso degli avvenimenti.
Si può riempire di sé un ambiente solo col contributo di un esempio di vita coerente con i propri principi; si possono infrangere le opposizioni più ostinate più con la forza dignitosa del silenzio, con la pazienza di chi sa attendere fiducioso in Dio, che non con l'operosa industria di chi confida soprattutto nelle proprie risorse.
Questo è riuscito ad insegnare concretamente «l'umile Prete di ieri» continuando, mentre altrove si discuteva e ci si esibiva, a battezzare, a confessare, a confortare, a catechizzare, a visitare gli ammalati e i carcerati: a fare, insomma, tutto quello che un Sacerdote deve fare, senza farsi notare.
E seppe veramente scegliere, per sé, la parte migliore.

IL CAPPELLANO DEL BREFOTROFIO
Sul mondo di tante infelici ragazze, vittime del vizio e dello sfruttamento, che fuggivano furtivamente nell'ombra dopo aver deposto la propria, innocente creatura nell'anonima ruota del Brefotrofio soffocando in cuore la voce prepotente del rimorso...
... su quel mondo di angoscia e di colpa, che molti intuivano ma che ognuno fingeva di ignorare, Don Agostino Roscelli ebbe l'intuito e il coraggio di fermare e fissare lo sguardo, per penetrarvi fino in fondo con illuminata lungimiranza,

facendo così propria una causa che solo oggi, a più di un secolo di distanza, è giunta ai vertici della cronaca.

 

L'UOMO
I distintivi per eccellenza della spiritualità di Agostino Roscelli sono l'umiltà e il silenzio, accompagnati da un esteriore riservato e quasi schivo, vera garanzia di poter servire liberamente Dio e gli uomini: cosa che non si verifica mai nel chiasso e  nell'esibizione. 
La serietà è sempre la via più logica con la quale le anime veramente grandi celano in sé l'opera di Dio.
La non fedeltà al modello calligrafico  tipico dell'epoca indica forte creatività, coraggio nel l'accettare soluzioni di vita nuove ed intentate, capacità di vincere l'innata ritrosia e la scarsa fiducia nelle proprie risorse per farsi carico di grandi responsabilità, nonostante i contrasti e le avversità, perché ancorato essenzialmente alla sfera ideate, cioè a Dio, verso cui risultano polarizzati tutti i tratti grafici dell'intero contesto.

 

IL SACERDOTE 
Don Agostino Roscelli è stato l'autentico sacerdote, nel senso più genuino del termine, che il Concilio Vaticano 11 auspica e propone come modello ad ogni degno ministro di Dio, in quanto capace di realizzare in sé e di lasciar trasparire fuori di sé, attraverso la lineare coerenza del comportamento, la perfetta sintonia tra l'amore ardente di Dio e lo zelo irrefrenabile verso il prossimo.

 

IL CURATO ESEMPLARE 
Pienamente conscio dell'importanza del compito assegnategli e della gravita del t'impegno assunto, lo assolve fedelmente come un servizio doveroso, ma non mai appariscente, adottando fin dall'inizio della sua attività apostolica lo stile evangelico del nascondimento, del lavoro sotterraneo,
dell'eroismo senza spettatori.   

 

L'ASSISTENTE DEI CARCERATI
Solo Dio può annoverare quante anime incallite dal vizio, degradate dall' immoralità ed ottenebrate dall'odio e dal risentimento l'umile Prete seppe dischiudere alla fiducia nell'infinita misericordia di Dio!
In quello squallido luogo di pena egli porta luce e conforto a chi, forse, è più infelice che colpevole, più inasprito che cattivo, più carente d'amore che pervaso di odio, più desideroso di perdono che assetato di vendetta.

 

L'EVANGELIZZATORE SOLERTE

Schivo di ogni ostentazione o anche solo di far notare comunque la sua presenza nella vita, non si preoccupa di dare una veste di convenienza alle sue prediche.
Egli espone così, come è solito parlare, con modestia e franchezza e tu senti che ciò che dice gli viene dal cuore ed è maturato nella preghiera e nella riflessione abituale ad un animo il cui sguardo, avulso dalle cose esteriori, si concentra nell'intimo, nel sole divino che lo illumina e lo riscalda di fiamma perenne.
Non si preoccupa di piacere, Don Roscelli, ma soltanto di scavare nel profondo dell'animo dell'uditore come un trapano a volte fastidioso e doloroso, ma indispensabile allo scopo di eliminare la carie che ne minaccia la salvezza eterna.
Scopo primario del suo dire non è accarezzare l'orecchio con eleganti parole, non appagare l'intelletto con suadenti argomentazioni, non lusingare la fantasia con piacevoli narrazioni, non stuzzicare l'attenzione con indulgenze retoriche, ma solo richiamare all'essenza pura e schietta del messaggio evangelico in tutta la sua integrità e alla necessità di seguirne i salutari e ineludibili insegnamenti.

 

IL FONDATORE ISPIRATO

«Da Don Roscelli in continua preghiera» sono parole di S.E. il Cardinale Giuseppe Siri «emanava un calore travolgente che scaturiva da un fuoco interiore alimentato dalla grande carica dell'amore di Dio e dal suo inserimento nella luminosità della Grazia.
Le ricchezze del Vangelo sono disvelate alle anime quando la perfezione del soggetto agente ha raggiunto una considerevole carica di santità.
Per noi è estremamente difficile seguire le articolazioni di questa azione soprannaturale, specialmente con uno che tace sempre, perché non ha canoni umani.
E certo, però, che la fondazione sicura, contrastata e pur solida e durevole di una Congregazione Religiosa è, per quanto ne sappiamo, il più esplicito documento della nascosta e santa vita di Don Agostino Roscelli».