CAMPEGLI click here for english version
La primitiva chiesa apparteneva ai Monaci Benedettini sotto il titolo di S. Maria di Castiglione, i quali, traslatisi a S. Benedetto di Val di
Pergio in Piemonte, lasciarono la chiesa in amministrazione probabilmente a qualche curato, che prese poi il titolo di rettore. La chiesa (se tale non era sotto i Monaci) divenne parrocchia dedicata ai Santi Giorgio ed Elena.
Apparteneva all'Abbazia nullius dioecesis di Brugnato, quando questa nel 1133 fu elevata a sede vescovile, e forse anche prima.
Nel dicembre del 1054, tra i noti beni della Chiesa Genovese posseduti in Sestri, sono ricordati quelli posseduti in Campegli.
Il 6 marzo 1162 il pontefice Aiessandro III confermava all'Abbazia di S. Fruttuoso di Capodimonte (Portofino) la chiesa di S. Giorgio in Campegli, facendo ciò ad esempio del suo predecessore Innocenzo II.
I beni di S. Giorgio in Campegli sono ricordati in un atto del 5 luglio 1191, stipulate dal notaio Guglieimo Csssinese, ed il 22 maggio 1213 Alberto de Prato, come risulta dai protocolli del notaio Pietro Rufo, vendeva alcune terre nel piviere di Castiglione, nelle pertinenze di Frascati e di
Campegli.
Il 31 marzo 1312 prete Pagano era «ministro di San Giorgio in Campegli».. La chiesa poi assunse per contitolare S. Elena e con i due titolari, il 15 gennaio 1483, fu aggregata alla parrocchia di Massasco da mons. Antonio Valletaro, Vescovo di Brugnato; fu però di nuovo eretta in
parrocchia indipendente, essendo rimasta in diocesi di Brugnato, allorchè
la parrocchia di Massasco passo alla diocesi di Genova prima della permuta fra il vescovo Filippo Sauli e 1'arcivescovo Giovanni Sforza.
Il 3 novembre 1502 Giacomo Copello, rettore della Chiesa dei Santi Giorgio ed Elena in Campegli, giurò fedeltà a Lorenzo Fieschi, vescovo di Brugnato.
Campegli in antico era situato più in alto, cioè sul colle in cui sussiste tuttora la sua vetusta chiesa pure parrocchiale; luogo che fu poi abbandonato per causa della pestilenza. Il popolo costruì nel 1682 una altra chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Rocco e Gaetano, continuando però per la grande
devozione verso S. Elena (le cui reliquie sono sotto 1'altare maggiore) a curare 1'antica ed artistica parrocchiale.
L'antichissima Chiesa di S.Elena |
La chiesa di S. Elena presenta in facciata avanzi in pietra da taglio dell'antica costruzione del secolo XII. Accanto alla medesima vi e 1'oratorio di San Sebastiano, che era il refettorio dell'antico monastero. Quindi dell'antico Cenobio benedettino rimangono soltanto le vestigia e la viva tradizione.
Il Vescovo Francesco Agnini, nella visita del 22 settembre 1841, apprese dagli anziani che nel monte detto Pu esisteva un oratorio dedicato a S. Barbara vergine e martire e con diritto di giuspatronato del marchese Ignazio Pallavicino di Genova, dai cui antenati era stato eretto e dotato di rendita. Il Vescovo, avendo visto la costruzione
ridotta ad usi profani, ne avrebbe voluto la riparazione e la riapertura al culto, specialmente per la comodità di alcune famiglie abitanti in quella località distante due miglia dalla chiesa parrocchiale.
L'attuale chiesa parrocchiale ebbe lavori di ampliamento e di abbellimento in varie epoche, specialmente nel 1822 e nel 1898.
(da BRUGNATO Città abbaziale e vescovile di Placido Tomaini - Unione Arti grafiche Città di Castello - 1957)